Una boccata d’aria fresca: studio dell’aria alpina durante la Settimana verde dell’UE

La Convenzione delle Alpi ha di recente pubblicato l’ottava Relazione sullo stato delle Alpi (RSA), dedicata al tema della qualità dell’aria nelle Alpi. Sebbene la qualità dell’aria nelle Alpi sia generalmente piuttosto buona, lo studio rileva come numerose valli alpine e alcuni hotspot subiscano diversi livelli di inquinamento, e ciò rappresenta una minaccia potenziale per la salute degli abitanti e dei visitatori.

Al fine di presentare le ragioni di questo fenomeno, lo scorso 4 giugno, la Convenzione delle Alpi ha organizzato un evento nell’ambito della Settimana verde dell’UE. Ad intervenire durante l’evento sono stati alcuni dei membri del Gruppo di lavoro che ha redatto la RSA 8, i quali hanno offerto un approfondimento sulla diversa natura dello stato dell’aria nelle Alpi. Laure Malherbe, ricercatrice presso l’Istituto francese dell’ambiente industriale e dei rischi (INERIS), ha fornito una panoramica dello stato di concentrazione degli inquinanti, delle tendenze della qualità dell’aria nelle Alpi, nonché una presentazione della rete di monitoraggio nella regione alpina. La ricercatrice ha concluso che “risultati incoraggianti sono stati rilevati dalle stazioni di monitoraggio, un fatto che deve condurci a continuare lo sforzo nel ridurre le fonti di inquinamento dell’aria”.

La Relazione ha inoltre rilevato che, a seconda delle differenti aree e periodi dell’anno, le cause principali dell’inquinamento atmosferico sono il riscaldamento a legna, il traffico automobilistico ed il trasporto di inquinanti a lungo distanza. Durante l’evento, nell’ambito della Settimana verde europea, Adriana Pietrodangelo, membro del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Istituto di Ricerca sull’inquinamento atmosferico, ha sottolineato come: “Alcune delle principali fonti di inquinamento nelle Alpi sono riconducibili alla combustione di biomasse, al riscaldamento domestico nonché al traffico. La combustione di biomasse e il riscaldamento domestico si combinano negativamente: durante il periodo invernale la combustione di legna aumenta specialmente durante la sera”.

Per far fronte a queste problematiche legate alla qualità dell’aria, la RSA 8 propone una serie di raccomandazioni, rivolte ai decisori politici, per affrontare efficacemente le sfide che interessano l’aria nelle Alpi. I relatori hanno inoltre fornito una panoramica di queste raccomandazioni, che si basano su un insieme di soluzioni intelligenti in atto nelle Alpi. Tali soluzioni sono state applicate a diversi livelli amministrativi, ed alcune di queste misure offrono notevoli benefici come la riduzione dei gas serra e dell’inquinamento acustico, oltre a migliorare la qualità dell’aria. Per affrontare efficacemente il tema della qualità dell’aria, secondo Matthias Rinderknecht, membro dell’Ufficio federale svizzero dei trasporti, “Possiamo contare su un’ampia varietà di misure in diversi settori”.

La Relazione sullo stato delle Alpi viene pubblicata ogni due anni su temi rilevanti per la Convenzione delle Alpi. L’ottava Relazione è il risultato di uno sforzo congiunto da parte di esperti provenienti da tutti i Paesi alpini per raccogliere e analizzare dati relativi alla qualità dell’aria. La RSA 8 si basa su dati ufficiali, studi e fonti scientifiche in modo da assicurare informazioni affidabili e proposte di intervento.

“La qualità dell’aria è un argomento complesso. Richiede conoscenza approfondita di meccanismi complessi, soprattutto all’interno di regioni montuose. La scienza e la ricerca sono quindi essenziali per avere una migliore comprensione dei fenomeni che ne stanno alla base” – Éric Vidimian, membro del Consiglio generale dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile (Francia) e Presidente del Gruppo di lavoro ad hoc per la elaborazione della RSA 8. 

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