Cosa hanno in comune i ghiacciai, la biodiversità, la demografia alpina e l’adattamento climatico locale? Sono stati tutti argomenti all’ordine del giorno della 82a riunione del Comitato permanente della Conferenza delle Alpi, che si è tenuta dal 9 al 10 ottobre!
Le Parti contraenti e le Organizzazioni osservatrici si sono riunite a Milano, in Italia, in occasione della 82a seduta del Comitato permanente, ospitata dalla Regione Lombardia presso la sua sede nella città.
Le priorità della Presidenza italiana erano in prima linea, e i delegati e le delegate hanno ricevuto aggiornamenti sull’attuazione del programma della Presidenza e sulle attività in corso. Le principali priorità dell’Italia nei due anni della sua Presidenza sono il cambiamento climatico, la biodiversità, la popolazione e la cultura e la cooperazione internazionale.


Le discussioni hanno compreso un resoconto sui progressi della preparazione dell’undicesima Relazione sullo stato delle Alpi (RSA 11) sui ghiacciai alpini, il permafrost e il ciclo dell’acqua. I delegati e le delegate hanno preso atto delle attività svolte finora e hanno approvato la struttura proposta per la relazione.
Anche la biodiversità è stata oggetto del Comitato permanente. Il Presidente del Comitato consultivo sulla biodiversità alpina (ABB), Jon Marco Church, ha presentato una relazione sui progressi compiuti dai gruppi di lavoro dell'ABB nell'elaborazione del Piano d'azione per la biodiversità alpina. Sono state inoltre discusse le attività in corso a livello internazionale, in particolare la considerazione della biodiversità montana nell’ambito della Convenzione sulla diversità biologica.



Nel campo della popolazione e della cultura, la Presidenza italiana intende riprendere il tema dei cambiamenti demografici nelle Alpi, oggetto dell’RSA 5 elaborata durante la precedente Presidenza italiana (2013-2014). Sono stati presentati i risultati preliminari per le Alpi italiane, basati su dati aggiornati e nuovi indicatori, con un primo confronto con le Alpi austriache. Ulteriori ricerche, che includeranno dati provenienti da altri Paesi alpini, dovrebbero fornire indicazioni per le politiche volte ad affrontare lo spopolamento rurale.
La Regione Lombardia e la Fondazione Lombardia per l’Ambiente hanno presentato l’approccio di integrazione partecipativo che ha portato all’adozione della Legge sul Clima della Lombardia lo scorso giugno, come esempio della raccolta e dell’analisi delle buone pratiche in termini di adattamento al cambiamento climatico che la Presidenza sta portando avanti.
Infine, l’incontro ha offerto l’opportunità di fare il bilancio della partecipazione dei 16 Osservatori della Convenzione delle Alpi, nonché per ulteriori scambi durante le pause e la serata!