“Il coordinamento è la chiave per accelerare la trasformazione del sistema di trasporto alpino"

Per il nostro Partenariato per l'attuazione dei trasporti, con Helen Lückge (Climonomics) e Jakob Dietachmair (CIPRA International), abbiamo trovato due responsabili con prospettive e ruoli diversi nelle esistenti comunità dei trasporti. Un buon punto di partenza questo per colmare le lacune nel coordinamento e nel networking. Unisciti a loro per un breve viaggio nel tempo per conoscere le loro attività e visioni.

Jakob: Se ho ragione, sei entrata nella scena dei trasporti più o meno nello stesso periodo del nostro fumetto Future Kid. Qual è stata la tua prima impressione per le mansioni che ti aspettavano e quali sono state le ragioni principali che ti hanno fatto "appassionare" al tema dei trasporti?

Helen: Sì, in effetti, la mia prima attività nell’ambito dei trasporti transalpini risale al 2007, quando mi sono unita al progetto Monitraf. L'obiettivo di questo progetto era di migliorare il coordinamento e lo scambio di informazioni tra i diversi corridoi alpini, iniziando con uno scambio di dati e buone pratiche. La situazione era in qualche modo simile a quella che Future Kid sperimenta nel suo viaggio nel tempo nel 2005: gli impatti negativi dei trasporti si ripercuotevano notevolmente sull'ambiente sensibile e sulle persone che vivono nelle Alpi. Così con il progetto successivo iMONITRAF! abbiamo sviluppato un sistema di obiettivi comuni che aveva già una visione di fondo simile all'esperienza di Future Kid nel 2035.

Jakob: È stato allora che CIPRA ha lanciato un progetto importante: AlpInnoCT - Innovazione alpina per il trasporto combinato. Il progetto riconosce come sia necessario un coordinamento non solo tra le autorità pubbliche di diverse regioni, bensì anche tra gli attori pubblici e private, e la società civile. Con i cosiddetti "Dialogue events" abbiamo riunito queste parti interessate per elaborare schede d'azione tecniche e politiche per un trasferimento modale di successo dalla strada alla ferrovia.

Helen: Ma ancora, anche con questo migliore livello di cooperazione, stiamo andando avanti solo a piccoli passi. C'è ancora molto da fare per raggiungere la visione delle Alpi clima neutrali e resilienti e, in particolare, per spostare persone e merci dalla strada alla rotaia. Tuttavia, abbiamo assistito ad alcune forti dinamiche negli ultimi mesi, soprattutto guardando ai cambiamenti tecnologici che si stanno attuando ad un ritmo più veloce di quanto avessimo previsto un paio di anni fa con iMONITRAF! Ma questo ha anche un effetto ambivalente: dobbiamo fare in modo che il trasferimento modale, come misura di decarbonizzazione più efficace, non venga dimenticato. Con iMONITRAF! abbiamo esaminato diversi scenari politici per il 2030 e, di nuovo, siamo giunti alla conclusione che solo un approccio combinato che includa il trasferimento modale e il cambiamento tecnologico può davvero migliorare la situazione ambientale lungo i corridoi.

Jakob: Sì, questo è quello che è emerso nel dibattito riguardante la revisione della Direttiva Eurovignette, che stabilisce il quadro per il road pricing in Europa. Anche nella comunità alpina, abbiamo avuto molte discussioni su questo argomento, e non tutti interpretano l'approccio evita-trasferisci-migliora allo stesso modo. Quindi, abbiamo già riconosciuto il valore del partenariato per l’attuazione del Comitato consultivo sul Clima alpino (ACB), che fornisce una piattaforma di scambio e può fungere da "think tank" (serbatoio di idee) per altre reti esistenti. Con l'imminente "Simplon Alliance", che sarà presentata durante la Presidenza svizzera, avremo l'opportunità di testare questo approccio think tank.

Helen: C'è sicuramente grande bisogno di condivisione e scambio! La situazione sta diventando sempre più complessa, e a livello europeo dovrà presto essere attuato un grande pacchetto di nuove leggi legate al Green Deal dell'UE e al Fit-for-55. Quindi c'è del lavoro da fare per noi in qualità di responsabili per i trasporti nel far sentire la voce delle Alpi.

Jakob: Sì, e speriamo di poter avere davvero un impatto: poiché gli obiettivi per il settore dei trasporti nel Sistema alpino di obiettivi per il clima 2050 sono molto ambiziosi e dobbiamo darci da fare per raggiungerli. E, come Future Kid, potrei anche immaginare di andare oltre questi obiettivi così da rendere davvero le Alpi una regione modello per la mobilità sostenibile.

Helen: So che sei un grande appassionato di biciclette, quindi posso immaginare che questa visione abbia un forte elemento di mobilità attiva. Mi piacerebbe anche questo! E probabilmente vedremo anche alcune sinergie con altre attività della Convenzione delle Alpi. Con una maggiore attenzione alle catene di valore locali e alla Green Economy si può sperare di ridurre le pressioni sul sistema di trasporto transalpino. Per quanto ne so, la prossima RSA9 sulle città alpine presenterà alcuni scenari circa come queste visioni potranno prendere forma.

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